Arte Reale - Associazione d'Arte e Cultura
 
 
 
 
 
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  Mito, Sogno e Realtà

23 | mar | 2010 - 4 | apr | 2010

Orario
11:00 - 19: 30

Luogo
Arte Reale
Via Sant’ Andrea 10/a
20122 Milano

     
 

Il mito è sogno o realtà? E' sicuramente entrambi. E' realtà in quanto un oggetto o un atto diventa reale so­lo nella misura in cui imita o ripete un archetipo mitico. Così la tendenza degli uomini a diventare archetipici, pa-radigmatici. In questo senso il mito è il reale per eccel­lenza. Ma noi uomini della storia, secolarizzati, "moder­ni", percepiamo la sacralità mitica come ricordo, se va bene, o come oblio.

Molti artisti di oggi vedono questo progresso/regresso come sogno. Ed ecco i surrealisti, i grandi sognatori, in­terpreti di un passato che non ci appartiene più, nostalgici cavalieri dell'apocalissi profana del mondo mitico. Salvador Dal! è tra questi, ma anche l'ironico, sarcastico Maurice Henry, nonché Marcel Jean, Svetlana Nikolic se­dotta dall'onirismo mistico, Leonora Carrington, artista dei limiti illimitati del debordare dell'inconscio. Mentre Mario Borgese incarna la classicità del mito nel suo aspetto sentitamente pagano, in Ezio Cella e Davide Bricchi l'onirismo si fa più nostalgico e sposa tematiche ecologiste, battendosi per un futuro che ora è incubo e sfocia in una crudele "realtà" quotidiana. Pippo Oriani "sogna" partendo da una meditazione sulle avanguardie cubo-futuriste tra Picasso, Balla e Léger. Verso lo storicamente reale, nella nuda secolarizzazione, si pongono le opere del maestro della "Neue Sachlichkeit" George Grosz e del meno conosciuto Gerhart Bergmann. Siamo nel postmoderno letterale dell'era-macchina, degli automi e delle caricature di un ricordo. I pretini di Usellini sono pura "nostalghia", come i disegni di Walter Grane, sottile interprete di un tranquillo "Sogno di una notte di mezza estate".

Felicien Rops è stato il controverso illustratore dei poeti simbolisti, influenzato soprattutto dal satanismo "baude-larien" nella completa fusione tra mito e sogno, così come il russo Pirkof che rivisita il mito attraverso un linguaggio tra il simbolismo e il tardoromanticismo. L'estro metafisi­co percorre, invece, buona parte della pittura di Salvatore Fiume, da qui le sue isole di pietra costituite da architetture immaginate come sculture abitabili, sulla traccia di mitolo­gie di sapore dechirichiano.

Andy Warhol che il mito lo smitizza fondando, nel con­tempo, il mito d'oggi, elabora una sarcastica meditazione su una società in preda al delirio dell'immagine. Sottile e delicatamente concettuale è l'opera di Paolo Menon, artista colto che si domanda cosa sia l'oggi per medi­tare "sognante" sul domani.

Una mostra che partendo da un quesito sul mito passa dai suoi estremi - sogno e realtà - due estremi che nell'opposi­zione si tengono stretti in un dibattito che forse non po­tremo mai dichiarare concluso.

DARIO MASSIMILIANO CELLA

 

   
 
  
 

Andy Warhol
caterina Tosoni
DARIO CELLA
DAVIDE BRICCHI
Ezio Cella
felicien Rops
GEORGE GROSZ
Gerhart Bergman
Gianfilippo Usellini
LEONORA CARRINGTON
MARCEL JEAN
MARIO BORGESE
MAURICE HENRY
PAOLO MENON
pippo Oriani
Pirkof
Salvador Dalì
Salvatore Fiume
Svetlana Nikolic
Walter Crane

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